Che cosa è la carbossiterapia?
Per Carbossiterapia s’intende l’utilizzo di anidride carbonica allo stato gassoso a scopi terapeutici, somministrata per via sottocutanea e percutanea.
L’uso di questa terapia risale agli anni ’30, utilizzata per il trattamento di malattie del sistema vascolare, presso la stazione termale di Royat, in Francia.
Nel 1997 è fondata la Società Italiana di Carbossiterapia che inizia, con alcuni medici termalisti, a studiarne le possibilità terapeutiche mediante una apparecchiatura che eroga CO2 in modo controllato.
Come funziona la carbossiterapia?
La Carbossiterapia svolge un effetto benefico sul microcircolo, determinando un miglioramento della circolazione periferica, grazie all’ incremento della velocità e dell’entità del flusso ematico ed all’ aumento del letto vascolare.
Quando si utilizza la carbossiterapia?
Le indicazioni cliniche sono molteplici:
- PEFS (cellulite)
- Adiposità localizzate
- Lassità cutanee
- Smagliature
- Insufficienza venosa cronica
- Arteriopatie
- Ulcere
L’utilizzo di tale metodica quindi determina un notevole miglioramento della Pefs, la cosiddetta cellulite, la cui origine è legata ad un deficit del microcircolo e conseguente ristagno dei liquidi.
Inoltre si ha una riduzione delle adiposità localizzate, la cui lipolisi è legata sia all’azione meccanica dell’inoculazione di un gas che genera rottura della membrana (azione lipoclasica), sia ai processi ossidativi degli acidi grassi determinata dalla maggiore concentrazione di ossigeno.
Anche le lassità cutanee traggono un giovamento dalla carbossiterapia, sia per migliore irrorazione ed ossigenazione dei tessuti sia per stimolazione meccanica dei fibroblasti alla neocollagenesi.