Il needling è un trattamento di medicina estetica per certi versi superato, ma ancora praticato in vari contesti e da molti medici estetici. Può essere utile per migliorare l’aspetto del viso quando esso presenti piccoli inestetismi, come segni dell’acne o rughe, oppure per ringiovanirlo. La tecnologia laser o altre apparecchiature hanno sostituito nella maggior parte dei casi questo trattamento con il laser resurfacing.
Il medico estetico fa uso di un rullo (dermaroller) contornato da tanti piccoli aghi, che viene fatto scorrere sulla cute del paziente in modo selettivo e studiato. Le piccole perforazioni lasciate dal rullo causano un microtrauma ai tessuti, che vengono così stimolati a produrre nuove proteine importanti per il tono e l’aspetto della cute. Tra tutte, come sempre, le più importanti sono il collagene e l’elastina.
Sedute e Post-trattamento
Le sedute sono solitamente molto brevi. In meno di un’ora si riesce a portare a termine il trattamento ed un ciclo è composto mediamente da cinque sedute. Prima di cominciare è possibile che il medico scelga di applicare un anestetico topico, in modo da ridurre il dolore avvertito dal paziente.
La fase post-trattamento non è quasi mai dolorosa, fatta eccezione per alcuni minuti iniziali in cui il paziente potrebbe avvertire un certo fastidio nelle aree coinvolte. Nelle ore successive è normale manifestare rossore, che può durare fino a cinque giorni in alcuni casi. In questa fase è estremamente importante evitare l’esposizione alla luce diretta del sole.
Il trattamento prevede un’ azione meccanica, e non sono segnalate particolari controindicazioni. Solitamente lo si sconsiglia in gravidanza, a chi soffre di psoriasi o eczemi, a chi ha usato da poco retinoidi per bocca e a chi ha recentemente svolto sedute di radioterapia. In tutti gli altri casi ci si può sottoporre a questo trattamento senza dover temere spiacevoli imprevisti.
Trattamenti a confronto
Per comprendere come il laser abbia gradualmente sostituito il rullo del needling, mettiamo a diretto confronto questi trattamenti:
Il laser agisce somministrando calore allo strato superficiale della cute, abradendolo;
Il needling prevede invece che gli aghi penetrino la cute, causando delle perforazioni.
Abbiamo quindi le abrasioni da una parte e le perforazioni dall’altra. Andando ad osservare la naturale risposta biologica del corpo, però, notiamo una produzione decisamente maggiore di collagene ed elastina in risposta alla scottatura del derma provocata dal laser. Questo non ha comunque comportato la scomparsa del microneedling, trattamento che anche lo studio Papini annovera tuttora tra le soluzioni per i pazienti. Semplicemente, la frequenza con cui viene svolto questo trattamento è decisamente inferiore rispetto a quando il laser resurfacing era ancora una tecnologia sperimentale.
Si può fare il needling in casa?
In commercio si trovano alcuni dermaroller per le soluzioni fai-da-te. Il principio di funzionamento è lo stesso del microneedling effettuato dal medico estetico, ma differiscono lo strumento e naturalmente l’efficacia della soluzione. Il rullo impiegato in medicina estetica è potenzialmente più pericoloso, e va maneggiato esclusivamente da mani esperte.
Ovviamente i risultati non sono neanche lontanamente paragonabili. Anche nel post-utilizzo, risulta evidente che la pelle sia molto più segnata dal microneedling svolto ambulatorialmente rispetto a quanto non avvenga con lo strumento di largo consumo, ma alla fine i due trattamenti non sono affatto raffrontabili.