Tra i tanti inestetismi cutanei che possono presentarsi sulla pelle del viso e del corpo rientrano anche i grani di miglio.
Si tratta della formazione di piccolissime palline bianco-dorate che, solitamente, si concentrano vicino alla zona del contorno occhi.
Come vedremo, non si tratta di un problema in termini di dolore o disagio, ma di un vero e proprio inestetismo. Allo stesso tempo, nella guida di oggi capiremo come e perché si sviluppano, ma soprattutto vedremo quali sono le soluzioni offerte dalla medicina estetica.
Grani di miglio: cosa sono?
Il termine popolare grani di miglio deriva dalla spiccata somiglianza che questi inestetismi hanno nei confronti dei semi dell’omonima pianta. I grani di miglio, anche detti “punti bianchi” sono delle piccole (1-2 mm) formazioni cutanee tondeggianti bianco-giallastre che si sviluppano sul volto.
Di fatto, si tratta di formazioni cutanee ricche di sebo e cheratina. Possono apparire all’improvviso, a volte a grappoli in zone piuttosto esposte come contorno occhi, mento e guance. Fortunatamente, i grani di miglio non provocano dolore o fastidio cutaneo, ma essendo molto antiestetici, provocano dei disagi a livello psicologico.
Prima di affrontare qualsiasi altro discorso è importante distinguere i grani di miglio primari da quelli secondari. I primari sono quelli un po’ più delicati da trattare, poiché causati da cambiamenti ormonali. Questo ci spinge a comprendere il motivo per cui le donne, così come gli adolescenti, siano i soggetti più colpiti.
I grani di miglio primari, purtroppo, non regrediscono in modo spontaneo, ed è quindi necessario mettere in atto alcune contromisure e affidarsi a personale competente e specializzato.
I grani di miglio secondari, per contro, non sono altro che il risultato di una lesione alla pelle. Parliamo ad esempio delle ustioni, ivi incluse le scottature solari. In questo caso, però, l’inestetismo tende a rientrare sa solo, risultando meno complesso da trattare.
Infine, abbiamo i grani di miglio che si presentano sulla cute dei neonati. La causa è da ricercarsi in una ritenzione di sebo transitoria nella cute dovuta agli ormoni androgeni materni entrati in circolo nel neonato.
Come si formano i grani di miglio?
Alla base della loro origine vi è quasi sempre una cura della pelle non corretta, caratterizzata da creme e trattamenti dalla texture troppo grassa. L’applicazione ripetuta di questi componenti, infatti, favorisce accumuli che andranno a formare i grani di miglio.
Ricordiamo che anche una cattiva detersione può causare la formazione dei grani di miglio, soprattutto se eseguita con prodotti inadeguati. Altra causa scatenante può derivare dalla presenza di escoriazioni, dermoabrasioni o cicatrici, soprattutto quelle provocate dall’acne.
Da non tralasciare anche il mancato o incompleto sviluppo delle ghiandole sebacee. Infine, in altri casi, la loro formazione rappresenta uno degli effetti collaterali di una terapia a base di creme steroidee (alla base vi sarebbe l’atrofia cutanea causata dagli steroidi) oppure della radioterapia (a causa dei danni che il trattamento provoca a pelle e annessi cutanei).
Come si rimuovono i grani di miglio?
Come accennato precedentemente, l’eliminazione dei grani di miglio deve essere lasciata in mano a un medico estetico. Difatti, è assolutamente sconsigliato cercare di eliminarli autonomamente. Al contrario del brufolo, che si caratterizza per l’uscita del sebo dal poro per la pressione, il poro del grano di miglio risulta bloccato solo dalla cheratina, molto più consistente.
Spremendolo, si aumenterebbe solo il rischio di ottenere gonfiori e, nella peggiore delle ipotesi, una cicatrice. Molto importante, quindi, evitare il fai da te. Piuttosto, è opportuno vagliare le soluzioni messe a punto dalla medicina estetica: laser, micro-incisioni o crioterapia.
Il laser è il trattamento che si basa sulla vaporizzazione dell’accumulo di cheratina e di sebo. Il medico estetico, dunque, utilizza un raggio laser per rimuovere lo strato superficiale della pelle. Nella zona colpita si formerà una crosta che, quando si staccherà, lascerà una pelle liscia e perfetta.
In alternativa, i grani di miglio possono anche essere eliminati effettuando una micro-incisione che consente la fuoriuscita delle sostanze in essi contenute. L’intervento non è invasivo, tanto è vero che viene eseguito senza anestesia.
Infine, l’ultima opzione per dire addio a questi inestetismi è la crioterapia, che consiste nel congelamento dei puntini bianchi grazie all’uso dell’azoto liquido. Da sottolineare che i gonfiori e le possibili vesciche che si presenteranno in concomitanza dell’area trattata spariranno nel giro di pochi giorni dal trattamento.
Grani di miglio: prevenzione
In generale, ci sono persone più inclini a soffrire di queste piccole cisti, sia per predisposizione che per altri fattori. Può anche accadere che i grani di miglio già eliminati ritornino, anche se sono stati precedentemente rimossi da uno specialista.
La probabilità che ciò accada, però, aumenta a fronte di un trattamento eseguito nella maniera scorretta. Tuttavia, è altresì possibile che rimanga una piccola quantità di sebo residuo che porta a una nuova formazione della lesione.
Ad ogni modo, si può contribuire a ridurre il rischio di formazione tramite alcuni accorgimenti:
- Effettuare peeling e scrub almeno un paio di volte a settimana al fine di rimuovere le cellule morte della pelle
- Evitare l’utilizzo di cosmetici aggressivi che non rispettano la tipologia di pelle
- Struccarsi ogni sera, adottando i prodotti delicati
- Includere nella skincare routine il retinolo, vitamina essenziale apprezzata per il suo effetto peeling nella lotta contro i segni di pigmentazione, le rughe e persino i grani di miglio
- Favorire un’alimentazione a base di nutrienti e sostanze antiossidanti, ricca di frutta e verdura di stagione, in grado di mantenere il film idrolipidico intatto
- Utilizzare una protezione solare senza olio, al fine di non ostruire i pori
Come sempre, ricordiamo ai nostri lettori che presso lo studio medico estetico Papini a Torino è possibile effettuare una prima visita senza impegno.