L’angioma rubino è noto comunemente come “angioma della pelle”, ed è un inestetismo piuttosto comune negli adulti che mostra una forte correlazione con l’età. In medicina estetica sono anche noti come Punti di Campbell de Morgan e sono curati piuttosto comunemente senza ricorrere alla chirurgia. Vediamo dunque meglio di che cosa si tratta, come mai abbia origine questo tipo di inestetismo e come rimuoverlo.
Che cos’è un angioma rubino?
Un angioma rubino è un tumore benigno che non rappresenta un rischio per il paziente. In queste “macchie” si concentra una proliferazione anormale di vasi sanguigni, la cui presenza determina il tipico colorito rosso. Quando si manifestano, la forma è quella tipica di un neo con un diametro di uno o due millimetri; tendenzialmente crescono nel tempo fino a stabilizzarsi. In alcuni casi, la circonferenza può espandersi fino ad oltre un centimetro.
Cause e prevenzione
Non sappiamo ancora di preciso che cosa provochi la comparsa di un angioma, il che porta la comunità scientifica a presumere che questa predisposizione sia fondamentalmente genetica. Una voce popolare correla questi inestetismi all’esposizione al Sole, ma non ci sono studi che abbiano trovato evidenze di questo legame.
Quello che sappiamo è che gli angiomi rubino sono più frequenti con l’avanzare dell’età, specialmente una volta passati i 30 anni. Le osservazioni hanno rilevato la presenza di almeno un angioma rubino nel 75% delle persone over-75 e deboli legami tra questi e l’esposizione ad alcuni agenti chimici. Almeno per ora, dunque, queste macchioline antiestetiche rimangono oggetto di studio nella speranza di capire di più su come prevenirle.
Quello che sappiamo è invece cosa accade all’interno del nostro organismo mentre gli angiomi rubino si formano. Esistono infatti due processi diversi abbondantemente documentati: la vasculogenesi e l’angiogenesi. La vasculogenesi è il processo con cui si formano per la prima volta i vasi sanguigni all’interno del corpo, ed avviene ovviamente prima della nascita; questo spiega come mai talvolta l’angioma rubino si manifesti sulla pelle di un neonato. L’angiogenesi è invece il processo con cui nuovi vasi sanguigni si formano da altri preesistenti, ed esso avviene regolarmente durante il corso della vita, ad esempio durante la cicatrizzazione di una ferita.
Curare un angioma rubino
Anche se esso non rappresenta un rischio per il paziente, esistono dei motivi per cui si può desiderare la rimozione di un angioma rubino. Il primo, ovviamente, è quello estetico: specialmente quando la macchia rossa si trova sul viso o in altre parti molto esposte del corpo, la rimozione può restituire un’immagine migliore di sé. L’altro motivo è invece legato ad una migliore qualità della vita. Anche se non accade in tutti i casi, infatti, gli angiomi rubino possono essere piuttosto delicati e sanguinare facilmente in seguito a traumi molto lievi o sfregamento.
Nel caso in cui non si avvertisse una particolare premura, è utile aspettare un paio di anni dalla comparsa dell’inestetismo. Una “buona notizia” sugli angiomi rubino, infatti, è che talvolta la loro scomparsa è tanto naturale ed improvvisa quanto la loro comparsa. In alternativa si può procedere attraverso trattamenti di medicina estetica.
Trattare un angioma con il laser
Il metodo più comunemente utilizzato in medicina estetica per rimuovere un angioma è il laser. Questo strumento emana un fascio di luce estremamente caldo e localizzato, in grado di bersagliare con precisione millimetrica la superficie della cute. Il motivo per cui questa tecnologia viene utilizzata nel trattamento degli angiomi rubino è che, attraverso il suo utilizzo, si bruciano i vasi sanguigni che sono proliferati eccessivamente nella zona interessata.
Noi, dello studio di medicina estetica Papini di Torino, utilizziamo uno laser molto specifico e sofisticato per svolgere questa operazione. Si tratta del laser KTP, il quale agisce su uno spettro di emissione elettromagnetica che bersaglia direttamente l’emoglobina. In questo modo il fascio viene indirizzato solo dove si trovano vasi sanguigni da cauterizzare, con diversi risvolti positivi:
- Il fastidio avvertito dal paziente è minimo e non è necessaria alcuna anestesia;
- La seduta è piuttosto breve, con una durata media di 25 minuti;
- Terminata una seduta il paziente può tranquillamente uscire dallo studio e svolgere le sue attività quotidiane;
L’unica avvertenza è quella di evitare l’esposizione della zona interessata dall’angioma alla luce del sole per un paio di settimane.
Chiunque desideri utilizzare il laser KTP per eliminare un angioma rubino può rivolgersi al nostro studio medico estetico in corso Stati Uniti, 35 a Torino prenotando una prima visita gratuita dalla sezione Contatti del sito.