Il laser resurfacing è un trattamento di medicina estetica ancora poco conosciuto, eppure molto efficace contro una serie di inestetismi che colpiscono in particolar modo il viso. Grazie all’azione del laser, è possibile donare alla pelle delle zone bersagliate un nuovo aspetto più giovane e tonico. In questa guida vogliamo dunque concentrarci sul funzionamento di questa tecnica, andando a spiegare il modo in cui agisce e quale percorso si prospetta per il paziente.
Cos’è il Laser Resurfacing
Si tratta di una serie di sedute in cui viene utilizzato il laser a CO2 per agire sulla pelle del viso e del décolleté. Il fascio laser viene utilizzato per andare a colpire lo strato superficiale della cute, abradendolo in modo selettivo. Grazie alla precisione nanometrica dello strumento, questo è in grado di colpire zone molto precise e di agire esclusivamente sullo strato superiore della pelle. Il paziente non manifesterà lesioni ai tessuti, ma solo una “bruciatura” delle cellule più esterne del tessuto epiteliale. Un po’curioso questo aspetto: il nostro corpo è in grado di migliorare l’aspetto del nostro viso quando noi lo scottiamo. Si tratta di un’ipersemplificazione, ma rende bene l’idea di quel che avviene nell’organismo.
L’azione abrasiva è dovuta al calore trasportato dal fascio di luce che il laser a CO2 emette. La reazione spontanea del corpo è la sostituzione delle cellule danneggiate e la produzione di collagene ed elastina, due proteine molto importanti per donare struttura ed elasticità alla pelle. Il nuovo tessuto, arricchito dalla presenza delle proteine strutturali, sostituisce quello vecchio nei giorni immediatamente successivi ad ogni seduta. Da questa sostituzione deriva il nome del trattamento, che nell’espressione resurfacing racchiude proprio l’idea di una rigenerazione della cute.
Risultati del trattamento
Ci sono vari motivi per cui i pazienti si avvicinano al laser resurfacing:
- Donare un aspetto più giovane e tonico al viso
- Ridurre drasticamente la visibilità di inestetismi quali cheratosi e cicatrici
- Attenuare le cicatrici da acne
Inoltre questo trattamento diventa sempre di più un alleato per combattere gli inestetismi di altre zone del corpo. Un esempio tipico sono le smagliature, che attraverso l’azione del laser ad anidride carbonica possono essere combattute con grande efficacia.
La visibilità dei risultati raggiunge il suo apice dopo circa 60 giorni dall’ultima seduta, in quanto durante questo tempo il corpo continua a produrre collagene ed elastina.
Le sedute
Non è possibile fornire una stima delle sedute necessarie a completare un ciclo di laser resurfacing se non con un incontro dal vivo. Nello studio medico estetico Papini offriamo sempre la possibilità ai nuovi pazienti di rivolgersi a noi per un primo consulto senza impegno, nel quale andremo a discutere tutti gli aspetti del trattamento che sarebbe impossibile definire online. Nella pagina riservata ai contatti troverai i recapiti per metterti in contatto con lo studio, che si trova in corso Stati Uniti 35, a Torino.
Anche la durata delle sedute è variabile, specie in base alla dimensione della zona trattata. Possiamo comunque dire che, mediamente, la durata è di 45 minuti quando si effettua una seduta per il viso e di un’ora e un quarto se si coinvolge anche la zona del décolleté. L’intervallo tra due sedute successive, anch’esso variabile, è solitamente compreso tra i 30 e i 60 giorni.
Post-trattamento
Nei giorni immediatamente successivi al trattamento la pelle risulta molto sensibile. Il paziente manifesta rossore, ed è possibile che sul viso compaiano dei segni “a scacchiera” che sono del tutto normali. Anche se diventa difficile reinserirsi da subito nel contesto sociale, dopo circa una settimana i segni sono normalmente scomparsi ed è possibile riprendere le proprie abitudini. Durante questo periodo, inoltre, il paziente dovrebbe evitare l’esposizione alla luce diretta del sole.